La casaforte dei La Cour
Un po’ più in alto rispetto al presbiterio di Gressan, sorgeva nel XIV secolo la casaforte dei signori La Cour, un tempo castello dei De Graciano, situata nella piana, non lontana dalla marena Gran Couta o Dito di Gargantua. Questa famiglia nobile il cui stemma rappresentava un leone d’oro rampante, con le unghie sporgenti e la lingua fuori su fondo blu, è più volte menzionato in certi documenti relativi ai Colloqui Generali dei conti di Savoia e dei quali possiamo ricordare alcuni dei rappresentanti come Vuillerme de La Cour (1317), Jean de La Cour (1345), Hugonet e Pierre de La Cour (1368), Jean et Estienne de La Cour (1460); la famiglia si estinse con Perronette de La Cour, figlia unica di Jacques, data in isposa, verso il 1460, à Pierre Du Bois che ne riprese i titoli nobiliari. Il figlio di quest’ultimo, Guillaume Du Bois, vendette la casa-forte, con un atto in data 14 aprile 1496, insieme con tutti i possedimenti ed i diritti inerenti, al nobile Georges De Challant, priore della Collegiata dei santi Pierre e Orso, che ne devolse le rendite alla fondazione delle cappelle di Sainte-Lucie e Sainte-Marie-Madeleine nella chiesa di S. Orso ad Aosta. Nel 1829, i beni connessi alla fondazione delle due cappelle, la cascina e la casa-forte, furono incorporate nella parrocchia di S. Orso e in seguito vendute in lotti a privati, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. La casa-forte dei La Cour, probabilmente del XIII secolo, consiste in un edificio rettangolare orientato a sud-ovest, i cui fianchi maggiori sono all’incirca il doppio di quelli minori, composto da due parti ma distinte l’una dall’altra. la parte occidentale, che fu oggetto di un maldestro restauro (effettuato verso il 1927 e consistente in una parziale demolizione e ricostruzione di una civile abitazione), è più elevata di circa il doppio rispetto alla parte orientale, era probabilmente la fortezza del castello con o suoi 25 metri di altezza, il suo aspetto imponente e le sue feritoie. Di questa parte non restano che le fondazioni originali della struttura con alcuni muri solidi. La parte orientale, dove si trovava la zona abitata dai signori La Cour, ha conservato alcuni elementi di un certo interesse dal punto di vista architetturale. I quattro angoli sono caratterizzati dalla presenza di magnifici cunei lavorati con cura. La loro bellezza fa pensare alla torre della Plantà e lascerebbe pensare, secondo Lange, l’esistenza di rovine di una costruzione romana. Il toponimo stesso (La Cort= curtis, abitazione rustica del V secolo o meglio, dal latino classico, cohors, cors, cinta di una cascina) potrebbe indicare una precedente installazione romana. Sulla facciata nord dell’edificio, si possono osservare alcuni elementi più interessanti: una prima apertura ad ogiva, alta 1,80 m, con blocchi in pietra; una seconda apertura alta circa tre metri, a forma d’arco a tutto sesto con cunei sgrossati appoggiati su due grandi ceppi ricuperati; infine verso la cima, è presente una fascia di fori degradanti, di un bell’effetto, a guisa di grondaia. La facciata est, che era completamente crollata, è stata completamente rifatta, mentre la facciata sud presenta in cima quattro aperture triangolari con grondaie. Attualmente, questa parte orientale della casa-forte dei La Cour è stata restaurata e trasformata in una graziosa civile abitazione.