Cappella del Plan David

Questa cappella si trova a monte del villaggio di Clapey, lungo la vecchia mulattiera che porta ai maien e agli alpeggi, su un terreno piatto in mezzo ai vigneti, appena sopra la strada per Pila. La richiesta del permmesso di costruzione presentata al vescovo di Aosta data del 1764 e l’atto di fondazione, redatto dal notaio Tercinod, è del 1767. Il fondatore è “ discret Jean Jacques fils à feu Etienne Chabloz de la paroisse de Gressan et y résidant au village de Plan David… ”. In un primo tempo, la cappella che era dedicata a Notre-Dame de Tous Pouvoirs, per ordine di Mons. Jean-Baptiste Marie Aubriot De La Palme, in occasione della visita pastorale del 18 ottobre 1818, cambiò dedica e fu chiamata la Chapelle de Notre Dame Protectrice. Secondo alcune note del curato Decaroli, la cappella di Plan David era il punto di arrivo di una processione che si faceva il “ vendredi après le dimanche de la Passion… On y célèbre une messe basse en l’honneur de N.D. Des Septs Douleurs. Un ‘altra tradizione ancora vivente ai nostri giorni è la vendita all’incanto. Anticamente queste offerte consistevano in “ blé, maïs, fil, laine, habits, etc. ” Un tempo si trovavano all’interno due preziose statue antiche, attualmente conservate nel tesoro della cattedrale di Aosta, una del XVI secolo rappresentante Santo Stefano, in legno dipinto e dorato in parte, alta 105 cm, l’altra del XVII secolo rappresentante Sant’ Orso, in legno scolpito, dipinto e dorato in parte, alta circa 100 cm. Sempre all’interno, si può ammirare sul soffitto voltato della navata, decorato nel 1917, due dipinti ben conservati rappresentanti la cappella e dei paesaggi. L’altare è in muratura e la sua ancona è costituita da una tela dipinta molto ricca di personaggi, nel suo quadro nero e dorato. Si riconosce la Santa Vergine seduta, che tiene sulle ginochia il Bambin Gesù benedicente. Alla sua destra sono rappresentati i Santi Ambrogio e Stefano e, alla sua sinistra, San Giovanni evangelista e San Giacomo Maggiore. In basso, appare Sant’ersamo nel suo martirio e San Gottardo che benedice un uomo nudo ai suoi piedi. Anche la balaustra della cantoria è decorata. Il resto della cappella è semplice e rustico come il pavimento in lose e l’arredo è costituito da vecchi banche di abete, da due vecchi armadi e da un’acquasantiera in pietra. Alcuni anni orsono, la porta della cappella è stato purtroppo sfondato. I muri sono danneggiati dall’umidità ed il tetto avrebbe altrettanto bisogno di riparazioni per savare i dipinti e ridare all’edificio il suo antico splendore.

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