Le leggende

Le morene di Gressan

Nei tempi passati, le fate regnavano sulle montagne e abitavano di preferenze le caverne, le foreste e i margini dei boschi solitari.

Nei tempi quando S. Grato governava la Chiesa di Aosta, due fate cattive avevano fissato la loro dimora sulle radure di Gressan formate da boschi, prati paludosi e laghi in miniatura. Un giorno esse partirono insieme e mascherate da povere, percorsero la città di Aosta ed i dintorni, chiedendo la carità. Ma tutte le porte si chiusero. Rifiutate da tutti a causa del loro bruttezza, esse ritornarono sulle radure e decisero di vendicarsi degli abitanti della pianura inondando la valle.

Esse fecero due palle di terra che dovevano diventando sempre più grandi per fermare le acque della Dora. Le acque avrebbero in tal modo formato un grande lago che, crescendo continuamente, e straripando avrebbe sommerso la città e la pianura. Sferruzzando scesero dalla montagna seguite da due gomitoli di terra che trasportavano pezzi di campi e di prati, e diventavano sempre più grandi.

Gli spiriti del male, non possono fare nulla senza il permesso di Dio. San Grato avvertì il pericolo che stava colpendo il suo popolo e si pose davanti alle fate vendicatrici.

I due gomitoli divennero due colline che avanzavano minacciose. L’uomo di Dio li incontrò nella parte bassa della montagna e stendendo la sua mano scongiurò gli spiriti maligni di ritirarsi. Le fate sparirono nella nebbia ma i due cumuli di terra che esse avevano trascinato rimasero sul posto e gli studiosi, ai nostri giorni , le chiamano le Morene di Gressan.

J. Favre ( Tratto da Le ramoneur – 1896)

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