Cappella di Barrier

Posta sulla collina di Gressan, nel villaggio omonimo, la cappella è dedicata a Nostra Signora dell’Assunzione e San Pietro apostolo, appartiene a dei privati e, come ci ricorda il curato Decaroli, ” Elle a d’abord appartenu à la famille Barrier qui lui a donné son nom, plus tard à Cuneaz Jacques, aux Carlins, puis en partie à François Rigollet et à Blanchet”. Attualmente, il proprietario è l’ultimo discendete della famiglia. In questo villaggio esistevano, di fatto, due capelle che si sono succedute nel tempo. La fondazione della capella primitiva, secondo i dati forniti dal curato Decaroli, risale probabilmente al 9 luglio 1627 e sarebbe dovuta, secondo i legati che rigurdano le messe da celebrare, ad un certo Pierre Hercule Remondé. Questa cappella, disposta nord-sud e ancora chiaramente riconscibile vicino all’attuale, è stata sconsacrata e destinata ad altri usi. La cappella attuale, scrive sempère il canonico Decaroli nella sua relazione al vescovo del 1913, è più recente. Essa ” a étée construite par les frères Cuneaz en 1762. Ces messes sont à la décharge du propriétaire actuel, le chevalier Jacques Blanchet, depuis 1899″. Fu restaurata ” en 1891 par Jacques Blanchet et François Rigollet, copropriétaires”. Nel 1977, la cappella è stata nuovamente restaurata dal suo attuale proprietario. Oggi si presenta in buono stato, con il suo tetto rimesso a nuovo, sormontato da un piccolo campanile a vela con la sua antica campana; la sua facciata imbiancata con tre aperture, di cui quella a centro circolare, presenta un quadro centrale con un crocifisso. All’interno, si trova ancora l’altare ornato di candelabri, con una pala nel riquadro in legno scolpito e dorato, decorato con cinque medaglioni dipinti. Il quadro centrale, del XVII secolo, rappresenta l’Assunzione di Maria in cielo. Sotto, a lato dell’iscrizione centrale ” ASSUMPTA EST MARIA” sono rappresentati San Pietro con le chiavi e San Grato con la mitra e il pastorale riproducente la testa di San Giovanni Battista. Questa cappella è voltata e possiede ancora il suo antico crocifisso; il suo pavimento è in vecchio legno di larice ed i muri sono ricoperti in legno; in fondo è situata la tribuna dei cantori. Dei banchi e dun vecchio armadio in noce, completano l’arredo.

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